Coppi e Bartali, i dualismi nello sport
Il 15 giugno del 1946 partiva da Milano il ventinovesimo Giro d’Italia. Fu un “nuovo inizio” per lo sport più popolare del tempo e, simbolicamente, una rinascita per il paese, riunito a colpi di pedale dopo il lungo conflitto mondiale.
Quel giro lo vinse Bartali, secondo Fausto Coppi con 47’’ di distacco in classifica generale. Coppi si sarebbe rifatto l’anno successivo, vincendo l’edizione del 1947, davanti a Bartali per l’appunto.
“Ginettaccio” e il Campionissimo, due giganti del ciclismo che nell’immaginario comune rappresentano l’essenza del dualismo nello sport.
Dualismi al tempo del COVID-19
Quest’anno, causa COVID-19, il Giro d’Italia non si corre o almeno non si sta correndo in maggio e ben altri dualismi, a tratti surreali, animano gli italiani.
Il più appassionante, per così dire, è stato l’annoso testa a testa tra l’amuchina (introvabile per giorni) e le tanto discusse mascherine, dapprima considerate inutili, progressivamente riabilitate, oggi pressochè indispensabili.
Ma cosa è accaduto e chi indosserà la maglia rosa al traguardo?
Amuchina e mascherine, le ricerche degli utenti
Analizzando le ricerche sul web da parte degli utenti, nel periodo compreso tra il 15 febbraio e il 12 di maggio, concentrandoci sui due termini di ricerca, possiamo ripercorrere virtualmente le fasi principali del lockdown.
Entrambi gli indici danno evidenza di un incremento significativo delle ricerche degli utenti in concomitanza con le prime notizie sul tema che, a fine febbraio, davano ampio spazio al “paziente zero” e successivamente con l’entrata in vigore del decreto del 10 marzo che introduceva limitazioni sugli spostamenti, dando nuove indicazioni sui comportamenti da adottare per tutelarsi dal contagio.
Il grafico parla chiaro, dopo un primo allungo deciso di amuchina ecco il recupero delle mascherine, che da quel momento in poi hanno guidato la corsa “controllando la gara” sino al traguardo.
Che altro dire.. W Coppi, W Bartali!