La sitemap è una pagina web che elenca in ordine gerarchico tutte le pagine di un sito web.
La sua funzione è molto importante perché aiuta i crawler dei motori di ricerca a scansionare i contenuti del sito in modo più semplice e ordinato facendo risparmiare loro tempo prezioso: quanto più il bot “va liscio” nella scansione senza perdere tempo su pagine “inutili” tanto più il sito verrà premiato.
Nella sitemap, infatti, noi diamo informazioni molto utili al crawler dei motori di ricerca: gli diciamo il tipo di file presenti sul sito, la loro gerarchia, la data di aggiornamento, ecc. Gli forniamo anche indicazioni sui contenuti davvero importanti del nostro sito.
Una sitemap è quindi davvero molto utile, soprattutto per siti molto grandi e complessi laddove ci sono pagine isolate e non raggiungibili da altre pagine oppure che hanno molti contenuti video o immagini.
Ma occhio a costruirla bene!
Come creare una sitemap
Ci sono diversi modi per costruire una sitemap. Possiamo automatizzare questo processo attraverso plugin o piattaforme online nate proprio con questa funzione.
Tutti i più comuni CMS per la costruzione di siti web ed e-commerce hanno moduli o plugin che possono creare una sitemap. Su wordpress, ad esempio, lo stesso plugin Yoast SEO ha questa funzione. Da poco è stato anche lanciato wp core sitemap, strumento integrato nella nuova versione WordPress 5.5 e pensato ad hoc dagli sviluppatori per creare e pubblicare la sitemap.
Se automatizziamo questo processo la sitemap verrà anche caricata direttamente sul sito e solitamente la potrete visualizzare a questo link: misito.it/sitemap.xml.
Se, invece, non possiamo o vogliamo usare un plugin per automatizzare questo processo esistono alcune piattaforme online che vengono in nostro soccorso: una di queste è XML-sitemap.com. Inseriamo la url del dominio e avviamo la scansione. Al termine possiamo scaricare il file xml o html. Possiamo generare una sitemap anche con software specifici come Screaming Frog.
Una volta creata la sitemap in maniera “manuale” va caricata nella cartella root del sito.
Il link della sitemap va inoltre inserito nel file robots per velocizzare il crawling da parte dei motori di ricerca e inviato a Google tramite Search Console.
Best practice per la sitemap
La sitemap è un file, come abbiamo visto, molto utile per il nostro sito e abbiamo visto come sia piuttosto semplice creala sia automaticamente che manualmente, ma dobbiamo prestare attenzione ad alcuni aspetti cruciali.
Nella sitemap non vanno incluse pagine No Index, pagine eliminate e che danno status 404, pagine con redirect 301. Occorre, quindi, prestare attenzione a fornire solo quelle pagine o contenuti utili e di valore del nostro sito e non pagine che fanno “perdere tempo” al bot, penalizzando il nostro sito. Controlliamo poi che tutte le pagine corrette siano presenti: se ci sono url che, ad esempio, non abbiamo trovato con Screaming Frog controlliamo la navigazione interna del sito, se accade il contrario chiediamoci perché queste pagine non sono inserite.
Teniamo sempre presente che la sitemap è una guida per i motori di ricerca, ma non è detto che venga comunque seguita alla lettera, in quanto l’indicizzazione o meno di una pagina dipende anche da altri fattori, ma sicuramente è un tassello importante dell’ottimizzazione del nostro sito. L’analisi della sitemap, infatti, è anche una delle attività della SEO Audit.